Sergio Benincasa

Per motivi tecnici non sarò in grado di essere presente alla grande festa di Franco Venanti, ma ci sarò ugualmente con il cuore e con la mente, come sempre insieme a Franco, grande amico, grande uomo, grande artista, grande perugino, grande e vero number one; fiero e consapevole di un rapporto straordinario. Di poche parole, di mole intellettuale notevole, una sintonia perfetta, sin da quando nomade, sono arrivato a Perugia come direttore del Corriere. Non vorrei scadere in certe trappole, nella liturgia come in una celebrazione natalizia, non vorrei precipitare in certe brocagini insulse. Ma i meriti vanno onorati. Essere vicino a Venanti è sentirsi un altro. Lui ha onorato e onora Perugia con la sua presenza di pittore e cittadino; con la sua presenza la fa pulsare nelle aule di un consiglio, nel suo scritto beffardo. Spirito inquieto, ma appagato alla costante ricerca del bello e del vero, ansia perenne tesa alla conquista di prestigiosi traguardi. Perugia, noi tutti, gli dobbiamo molto, anche chi, come noi, trasmigratori da altre terre illuminate.

Franco è Perugia con le sue inquietudini e le sue certezze e bellezze, erede di grande ingegni che partono da lontano, da secoli. In questi giorni di celebrazioni, insieme agli amici e agli apprezzatori, lo onoriamo con un bilancio prestigioso, un esempio sì, ma non da archiviare, bensì da additare alla città. Franco è modello, simbolo di Perugia, come sono l’Arco Etrusco, la Fontana. Non sciupiamolo, non imbrattiamolo con i soliti stucchevoli cori, c’è bisogno di lui e del suo contributo, per dare slancio alla comunità. è essenziale e irrinunciabile, in questi momenti di scadimenti morali, civili e artistici. Artista e uomo vero, inesauribile, calato nella realtà, non chiuso nel suo creativo “bugicattolo-fucina”, operoso e creativo pronto ad interpretare e proporre capolavori, spinte di vita che fanno di Perugia un territorio franco (scusate la terribile battuta) di inesauribile vitalità, intraprendenza non banale, di onestà intellettuale inarrivabile. Altri parleranno di dati e statistiche, io di sensazioni di una vita da vivere alla Venanti. Questo penso e questo dico.

 

Estratto da
60 ANNI IN MOSTRA 1
Franco Venanti & 46 maestri dell’arte contemporanea umbro-toscani
A cura di: Eugenio Giannì